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mercoledì 4 gennaio 2012

Tempio C SELINUNTE

Novità del mese appena trascorso è il definitivo completamento dei lavori di restauro inerenti il Tempio C di Selinunte, lavori durati 12 anni e conclusisi l'11 Dicembre 2011. Il Tempio C di Selinunte è una struttura che è stata sottoposta più volte a restauro ed è stata a lungo cavallo di battaglia per i sostenitori di quel particolare tipo di intervento di conservazione e, in modo più appropriato ricostruzione, che sfocia nell'anastilosi: nel 1929 infatti venne ricostruito il lungo tratto del colonnato della fronte nord, che oggi caratterizza il monumento.



Il Tempio C a Selinunte, Trapani (Sicilia), è un tempio greco di ordine dorico, dedicato ad Apollo. Fu uno dei templi più antichi di Selinunte, realizzato, all'interno dell'acropoli, probabilmente poco dopo la meta del VI secolo.
Pur presentando aspetti arcaicizzanti, riprende modelli della madrepatria, come il tempio di Apollo a Corinto, in un periodo in cui si va formando il canone che caratterizza le proporzioni dei templi dorici.



L'edificio presenta un peristilio intorno alla cella (periptero) con sei colonne sul fronte (esastilo) e diciassette sui lati lunghi, dando luogo a proporzioni molto allungate in pianta, lontane dalle proporzioni canoniche di 2:1, ma analoghe a quelle dei templi arcaici come l'Heraion di Olimpia. Dalla parte del pronao presentava una doppia fila di colonne non in relazione con le dimensioni della cella. L'opistodomo era trasformato in un vano posteriore alla cella (adyton), come divenne comune per i templi dorici della Magna Grecia. Le colonne erano piuttosto slanciate (altezza 8,65 metri), e gli intercolumni larghi e luminosi. La trabeazione era insolitamente alta con un cornicione fatto di due filari di blocchi in pietra sormontati da una grondaia (sima) in terracotta decorata e colorata, di cui sono stati rinvenuti alcuni tratti, conservati al Museo archeologico di Palermo, così come alcune metope del fregio, scoperte nel 1823, in frantumi. Tra queste tre metope raffiguravano la Quadriga del sole, l'Uccisione della Medusa da parte di Perseo, Eracle che ha cattura i Cercopi, ricomposte, si trovano al Museo Archeologico Regionale di Palermo, insieme ad un'enorme maschera della Gorgone, in terracotta policroma.
Il tempio presenta caratteristiche particolari nelle colonne (6 X 17): le quattro angolari hanno diametri maggiori rispetto alle altre, le scanalature variano da 16 a 20 e variabile è anche l'intercolumnio; esse, inoltre, sono prive di entasi e sono realizzate alcune a tamburi ed altre a monolito.





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